Sigma sd10 recensione e esempi di foto

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Ho voluto forse a tutti i costi provare il sensore foveon di questa Sigma sd10, avevo letto nei forum di esperti di foveon le dettagliate qualità di funzionamento che non scrivo ovviamente in questa sede.

Ho pubblicato ieri qualche scatto e mi sono presa qualche ora per riflettere sul mio personale pensiero. Io mi sono divertita come una pazza a scattare con la Sigma, in primis perchè è una mangia batterie, quindi la disattivazione del monitor va assolutamente fatta subito e il guardare subito lo scatto va assolutamente evitato. A meno che non giriate con un numero di batterie superiori al vostro peso corporeo. Questo dato apparentemente negativo è uno dei punti di forza della macchina di cui parliamo, mi ha fatta tornare a una sensazione di pellicola e quindi di attesa dello sviluppo del rullino.

Durante questa sessione ho capito che il monitor dovrei evitarlo anche quando esco con Canon o Panasonic, potrei passare quel tempo di visione inutile per impiegarlo nel migliorare la composizione della foto e ho più tempo per scattare o per guardarmi attorno.

In effetti su molti blog avevo letto di non guardare le foto subito sul monitor in questi anni di digitale, ma venendo io dalla pellicola, questa innovativa rivoluzione mi aveva appassionata a tal punto da non rendermi conto di quanto mi danneggiasse durante una uscita fotografica.

Il mirino della Sigma sd10 copre una parte più ampia della parte che verrà impressa, questo proprio per dare la possibilità di rendere una composizione a proprio piacimento senza distrazioni. Ha una cornice grigia per lo scopo che fa chiaramente intuire quale sia questo spazio.

La correzione diottrica che si può applicare con la levetta sopra il mirino è finalmente la più precisa che io abbia mai provato, sono miope e astigmatica e quindi porto gli occhiali ma questo mirino raggiunge una buona calibrazione ed è perfetto. Credo sia ovvio a tutti che data l’età della macchina non sia un mirino digitale.

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