L’Hobby della fotografia ti cambia la vita terza puntata

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Reflex

Questo libro non vuole essere una manuale di fotografia, ti darĂ² solo alcune nozioni di base che possono interessarti.

La single-lens reflex (SLR), o piĂ¹ semplicemente reflex, è un tipo di fotocamera  dotata di un sistema di mira che permette di osservare dal mirino ottico l’inquadratura in ingresso dallo stesso obiettivo.

Il nome di queste fotocamere quindi deriva esclusivamente dal sistema di mira e non dal tipo di elemento sensibile. Oggi perĂ², per praticitĂ , con SLR si tende ad identificare le fotocamere che immagazzinano le foto su pellicola e con DSLR le macchine fotografiche digitali con la medesima configurazione.

Questo è uno schema di funzionamento di una reflex, vedi  che il fascio di luce entra dall’obiettivo (1), viene riflesso da uno specchio (2) verso una lente (6) e poi entra nel pentaprisma (7). Il pentaprisma ha ovviamente cinque lati ed e’ riflettente e serve a deviare il fascio di luce nel mirino (8) in modo che tu possa vedere l’immagine che stai per scattare proprio dal mirino oculare. Quando premi il pulsante di scatto, lo specchio si alza sino alla posizione (5) e lascia che il fascio di luce colpisca il sensore (4) passando attraverso l’otturatore aperto sul piano focale.

Una fotocamera reflex è costituita essenzialmente dai seguenti elementi: obiettivo, specchio, pentaprisma.

Lo specchio si trova quasi sempre in posizione di mira, reindirizzando l’immagine al pentaprisma e quindi al mirino e permettendo di inquadrare il soggetto da fotografare. Nel momento dello scatto lo specchio si solleva, lasciando passare la luce verso l’otturatore e l’elemento sensibile, permettendo in questo modo l’immagazzinamento dell’immagine.

Contemporaneamente, lo specchio ottura la parete superiore della camera in cui si trova, impedendo l’ingresso di luce dal mirino. Non appena l’otturatore si richiude, lo specchio si riabbassa in posizione di mira. Tutto questo avviene in un breve istante, nel quale i movimenti delle parti meccaniche producono il caratteristico “click” di questa tipologia di fotocamere.

Il pentaprisma (o il pentaspecchio), oltre a deviare l’immagine dallo specchio al mirino, ha anche la funzione di raddrizzarla, perchĂ© altrimenti risulterebbe avere i lati destro e sinistro invertiti.

Il sensore fa molta differenza di livello e di prezzo: il formato Full Frame 36 mm x 24 mm e’ sulle reflex di fascia alta, il sensore APS-C  23 mm x 15 mm, sulle altre e copre il 40 % circa di un Full Frame. Per intenderci meglio, il sensore full frame e’ delle stesse dimensioni del negativo da 35 mm usato nelle reflex a pellicola.

Nelle DSLR attualmente si utilizzano sensori CCD oppure CMOS e nella maggior parte dei casi, i sensori impiegati hanno dimensioni differenti dal formato classico 24×36 mm. In questi casi i sensori sono detti non full frame  (reflex APS-C o APS-H).

A causa delle differenze tra le Reflex digitali e le Reflex Analogiche, si è reso necessario parlare di fattore di crop e full-frame.

Alcune DSLR ( Digital Single Lens Reflex) di fascia alta hanno un sensore con dimensioni pari ad un fotogramma della tradizionale pellicola 24 Ă— 36 mm, queste vengono definite full frame, che si puĂ² tradurre come pieno formato.

A paritĂ  di lunghezza focale dell’obiettivo  usato, l’immagine “utile” proiettata sull’area sensibile (pellicola o sensore) dipende chiaramente dalla dimensione dell’area stessa.

Se il sensore ha dimensioni inferiori al formato della pellicola 24Ă—36 mm, verrĂ  catturata solo la porzione centrale dell’immagine che sarĂ  così “ritagliata” e di conseguenza risulterĂ  ingrandita come se venisse usato un obiettivo con focale proporzionalmente maggiore.

Questo rapporto di ingrandimento è normalmente indicato da un fattore (che puĂ² essere indicativamente 1,3Ă—-1,6Ă—), caratteristico per un determinato corpo macchina.

Ad esempio, montando su un corpo macchina che abbia fattore 1.6Ă— un obiettivo da 50mm di focale, si catturerĂ  la stessa immagine che si catturerebbe sul formato 24×36 mm con un obiettivo da 50Ă—1,6 = 80 mm.

Il fatto di catturare solo la porzione centrale dell’immagine è positivo in quanto si utilizza solo la porzione centrale delle lenti dell’obiettivo, che normalmente ha minori aberrazioni della zona periferica.

Per tutti questi motivi non è corretto dire che “l’obiettivo 70/300 diventa un 105/450”: l’obiettivo rimane un 70/300 solo che è impiegato su un corpo macchina con coefficiente numerico.

Il coefficiente è 1,5× (APS-C) per Nikon, Sony e Pentax e 1,3× (APS-H) o 1,6× (APS-C) per Canon.

Mirrorless

Le caratteristiche principali che distinguono le fotocamere mirrorless dalle reflex sono l’assenza dello specchio e del pentaprisma. Questa modalitĂ  progettuale permette alle case produttrici di ottenere dei corpi macchina di dimensioni ridotte, grandi come le compatte, mantenendo una qualitĂ  delle immagini piuttosto elevata in quanto come le reflex mantengono la possibilitĂ  di utilizzare ottiche intercambiabili e in molti modelli anche gli stessi sensori ottici.

Va precisato che il termine mirrorless è molto generico, infatti esistono molte fotocamere che non sono dotate del sistema a specchio come nelle reflex: ad esempio le fotocamere compatte o bridge, oppure le fotocamere analogiche a telemetro Leica ad esempio.

Tuttavia, di solito, quando si parla di sistema Mirrorless si fa riferimento ad una specifica tipologia di fotocamere prive del sistema Reflex, ma dotate di sensore Micro Quarto-Terzi MFT, APS o Fullframe e di solito con ottiche intercambiabili.

Ovviamente io ho preso nel tempo una APS, una Fullframe e una mirrorless MFT, dovrei dire che ne ho una preferita fra le tre, ma a seconda dell’uso che ne faccio preferisco sempre quella che sto usando.

Una curiositĂ   per te se hai una mirrorless o una fotocamera che lo consente studia il focus peaking che….prima o poi qualcuno ti chiederĂ  cosa sia, e… meglio ancora ti consentirĂ   di usare le ottiche vintage che hai nel cassetto…

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